3 dicembre – Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità
Oggi è il 3 dicembre, una data che porta con sé un significato speciale: la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
Un giorno che non parla di limiti, ma di forza.
Non parla di pietà, ma di diritti.
Non parla di ciò che manca, ma di ciò che ognuno di noi può trasformare in possibilità.
Ed è proprio in questa giornata così simbolica che desidero raccontarvi un’emozione che porto nel cuore da settimane.
Qualche tempo fa ho ricevuto una notizia che mi ha lasciata senza parole.
In una scuola di Melendugno, una ragazzina – dolcissima, sensibile, attenta – aveva ricevuto dalla sua professoressa il compito di scegliere una donna che potesse rappresentare il coraggio.
Tornata a casa, ha detto alla sua mamma:
«Io voglio parlare di Grazia.»
Quella bambina mi aveva conosciuta anni fa, durante un progetto scolastico.
E nel suo cuore ero rimasta lì.
Non per la mia “fama”, non per lo sport… ma per ciò che avevo fatto nascere dentro di lei.
Da quel semplice gesto sono arrivate altre segnalazioni, in altre classi, in altre scuole.
E così, senza quasi rendermene conto, mi sono ritrovata inserita nella lista delle 100 Donne Coraggio che, nel mondo, hanno trasmesso forza, esempio e speranza ai più giovani.
In questi giorni ho incontrato studenti, insegnanti, dirigenti, educatori.
Sono entrata nelle aule, nelle palestre, nelle biblioteche… e ogni volta è stato come aprire un libro pieno di emozioni.
Ho raccontato la mia storia:
come sportiva,
come insegnante,
come donna,
come persona che vive la disabilità senza mai lasciarsi definire da essa.
Ho parlato di barriere – sì.
Ma soprattutto di come si possono abbattere.
Di come la diversità non sia un muro, ma una strada alternativa.
Di come la vita vada presa in mano, difesa, vissuta e… amata. Sempre.
Il 25 novembre, nell’I.C. “Teresa Sarti” di Campi Salentina, ho avuto l’onore di partecipare all’inaugurazione della mostra itinerante Donne Coraggio, insieme a dirigenti, amministratori, giudici, docenti e tanti studenti. Essere lì, in mezzo a colori, racconti, cuori disegnati dai bambini…è stato come guardare la mia vita riflessa negli occhi degli altri.
In una delle tavole del libro creato per questo progetto c’è anche la mia storia.
Una pagina semplice, ma autentica, come una fotografia che parla da sola.
E ogni volta che la vedo penso:
«Se anche solo una bambina trova il suo coraggio grazie al mio… allora tutto ha senso.»









Oggi, 3 dicembre, porto con me tutto questo.
Oggi non celebro la disabilità.
Celebro la possibilità.
La possibilità di esserci, di fare, di donare, di lasciare un segno.
Celebro la bambina che ha creduto in me.
Le scuole che mi hanno accolta.
Gli sguardi che mi hanno ascoltata.
E tutte le volte in cui ho pensato “non posso”… e invece ce l’ho fatta.
Perché la disabilità non è mai stata un limite alla mia vita.
È stata la lente attraverso cui ho imparato a vedere meglio.
A vedere oltre.
A vedere più in profondità.
E se oggi posso donare un po’ di quel coraggio a chi ne ha bisogno, allora tutto ciò che ho vissuto diventa prezioso.
Un abbraccio
Grazia
