La danza come comunità, lo sport come inclusione

Oggi voglio raccontarvi la meravigliosa esperienza trascorsa “virtualmente insieme” ai ragazzi della Scuola Internazionale Oxford di Lecce, che ha proposto un laboratorio fatto di conoscenza ed emozioni, focalizzato su La danza come comunità, lo sport come inclusione e legato al concetto di global perspective, per aiutare i ragazzi ad aprire la mente e ad affacciarsi a comprendere tutte le realtà, anche quelle che appaiono “diverse”.

Oltre alla mia partecipazione è intervenuta anche Tamara Mclorg, coregrafa e insegnante alla Middlesex University, che da anni lavora con la danza come strumento di coinvolgimento di tutta la comunità.

Ho voluto raccontare ai ragazzi la mia esperienza di vita, i miei trascorsi, le difficoltà superate e i traguardi raggiunti. Tutti i miei sacrifici sono stati ripagati dalla sensibilità e dai messaggi dei ragazzi, mi hanno dato lo stimolo per continuare a portare la mia testimonianza con la speranza di spingere chiunque la ascolti a raggiungere i propri sogni.

È stata una giornata emozionante e voglio condividere ora con voi il loro messaggio:

“La ringraziamo tantissimo Grazia Turco per quello che fa, per l’amore che dai a molte persone e anche per aver accettato l’invito del nostro Istituto Scolastico a dare un po’ del suo tempo e a parlarci degli sport per il nostro progetto Global Perspective che facciamo con la nostra professoressa di inglese, teacher Chiara. Ė stato molto interessante lavorare su fatti reali e con testimoni come lei che ci aprono occhi a una realtà toccante. Grazie a lei ci siamo ricordati che nello sport non è importante vincere, ma competere con sportività e divertirsi e che salire sul podio è solo una vittoria secondaria, poiché la prima e assoluta vittoria consiste nel divertirsi e amare ciò che si fa e farlo con grinta e determinazione. L’insegnamento che ha fatto arrivare a noi giovani è che le persone forti non sono quelle con un’abilità fisica migliore, ma quelle che hanno coraggio e superano gli ostacoli, come ha fatto lei senza arrendersi: dobbiamo credere in noi stessi, rafforzarci e non lasciarci abbattere dalle critiche altrui. Raggiunto il nostro obiettivo, saremo ancora più felici: nella vita bisogna donare amore e amicizia, cose ben più preziose del denaro. Incontrarla è stato un vero onore per noi, ci ha ispirato a credere che si può realizzare qualunque cosa con il giusto impegno e che quindi dobbiamo mettercela tutta anche noi per raggiungere i nostri obiettivi. La sua forza è impressionante ed affascinante agli occhi di tutti, ci ha fatto capire che tutto è possibile. Lei è forte ed è indubbiamente d’ispirazione per molti altri ragazzi, continui a credere che nulla è impossibile e se si ha tenacia, costanza e passione nonostante tutto qualunque cosa si può avverare. Ci dispiace che nella sua storia, ci sono stati atti di antisportività, questo ci ha fatto capire che non ancora tutti hanno capito quali sono i veri valori dello sport, noi siamo convinti che persone come lei, invece, gli abbiano capiti e che possono insegnargli ai ragazzi come noi, per evitare che da grandi diventiamo sleali a nostra volta, per non cadere in quello che si può definire: “il labirinto eterno del barare”. La ringraziamo ancora tantissimo e non vediamo l’ora di poterla incontrare di persona – virus permettendo – in Primavera. Scritto da: Cristian, Giuseppe, Giulia, Leonor, Federico, Carlo, Linda, Angela, Matilda, Rita, Viola, Vicky, Simone, Samuele.”

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